Canzone per Francesco

(Vecchioni)

"Mi è andato il cane sotto un camion
quella sera
ho pianto come un vecchio
sopra una bandiera,
se fosse stato un compagno basco
avrei pianto di meno".
Così dicevi e mi chiedevi: "Professore,
dimmi se sono un qualunquista,
un uomo ad ore".

Così dicevi e già nasceva
mezzo sole
e il giornalista in fondo
è un modo di campare
e alla ragazza greca
traducevi piano
Luci a S. Siro:
gli imbonitori sono troppi
e non li fermi,
e Dio che è morto
non è morto per tre giorni.

La rabbia un tempo la scandiva
soltanto la locomotiva
tra i fiori rossi sulla strada
e contro il niente adesso parte
ogni mezz'ora un volo charter
itinerario di gran moda.

E vorrei dirti sbagli
guarda che t'inganni,
loro han soltanto meno dubbi e meno anni
e intanto spuntano i tarocchi e giù frescate
su Calvino,,,
e sui destini che s'incrociano un po' male,
e che si parte per vedersi ritornare.

E vorrei dirtelo ma in fondo cosa importa?
Ti ho visto peggio e già la so la tua risposta.

Che non c'è niente che non resti
e che non passi con il vino;
ma coi ragazzi c'era un fatto personale
non han capito chi ci marcia su e chi vale.

La rabbia un tempo la scandiva
soltanto la locomotiva
gettata a sasso sulla strada
adesso è giorno di mercato
spuntano a grappoli i poeti
tutte le isole han trovato.

E non c'è niente che non passi con il vino
anche Susanna è andata su
per il camino
e noi vediamo un po' d'alzarci
perché è l'ora, perché è tardi
a ciucche dure finiremo per capire
come si vive, e ci potremo divertire.

"Bologna è un vecchio
che ripete la mia vita,
l'ultimo amore, l'osteria che mi è restata".
E intanto fuori è temporale
la greca canta un libertale
che già le diamo per scontato
ricordo quasi per inciso
qualcuno mi sfiorava il viso
ed ero stato proprio male.

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