Fata

(Romano-Vecchioni-Romano)

E i vecchi parlano di Fata
che sta aspettando addormentata
l'uomo che per la guerra le partì
e dietro la collina si sbiadì.

E nel castello sopra il fiordo
la luna sfiora per ricordo
le coppe che restarono così
e l'albero di mele che fiorì.

E Fata tiene fra le dita
la pietra verde della vita
la pietra verde che le regalò
quando le disse: "un giorno tornerò".

E lei correva nelle sale
e illuminava le sue sere
di gente, giochi e scherzi di buffoni
e le feste fino all'alba e poi canzoni.

Ma il drago fatto con la paglia
si è è bruciato sulla soglia
e Fata se n' è andata, non è qui
e torna il figlio trovatore
pensando le ho spezzato il cuore
e maledice il giorno che partì.

Ma nel castello sopra il fiordo
io Fata non me la ricordo
non c'è mai stata o forse non capì
o forse avran sognato che era lì
o forse avran sognato che era lì.

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