Verrà la notte e avrà i tuoi occhi (Vecchioni, Paoluzzi, Vecchioni)

Quando continuerà
il tempo dove tu manchi,
senza nostalgia
di strofinare i tuoi fianchi;
quando ti fermerò
tra i due miracoli
di averti amata e perduta,
e li ti schiaccierò
e li sarai finita...

Quando di questo amore
saranno sparse le foglie,
e morirà l'orgoglio
nel mio inventario di stelle;
quando ti avrò battuta,
cacciata sulla luna,
dimenticata per sempre
e avrò cantato il giorno
che tu non sei più niente...

Verrà la notte e avrà i tuoi occhi,
verrà la notte con i tuoi occhi.

Io viaggerò l'inverno
io giocherò con il mio cane;
mi vestirò di nuovo
sentirò sete e avrò fame,
quando aprirò la stanza
dov'ero chiuso a chiave
fra le tue immagini spente
e sarò "io": quel giorno
che non sarai più niente...

Verrà la notte e avrà i tuoi occhi,
verrà la notte con i tuoi occhi.

Musica scritta da Mauro Paoluzzi. "Non riesco ad immaginarmi senza un filo di malinconia, perché ho fortissimo senso delle cose che perdo. Però poi la combatto con lo spirito, l'ironia, la buffoneria, il gioco, quel po' di corporale e di fisico che è concesso anche alle canzoni. La malinconia è compagna sopratutto di coloro che sono insicuri e timidi o chiusi nella loro vita. Una delle punte interne dell'esistenza umana è sempre questo ripiegarsi, ripensare, dispiacersi di cose che non sono avvenute come volevi. Purtroppo noi abbiamo un tempo rettilineo: le cose o avvengono o non avvengono, non è che puoi fare retromarcia e cambiare strada. Invece io avrei voluto vedere come andava con una scelta diversa da quella che ho fatto. Malaguratamente, non si può tornare indietro". ( Commento di Vecchioni )


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