Ti ho dato il mio cavallo bianco che galoppava e non galoppa pių, e ti ho passato il tema sotto il banco e il cuore acceso del Bambin Gesų, per non parlare della panna che ti montavo e non ti monto pių, ma c'č una cosa che mi tengo, perdonami, ma non puoi averla tu, neanche se piangi in cinese neanche se piangi in cinese neanche se piangi in cinese neanche se piangi in cinese.
Ti ho dato il mio portafortuna che fa gli straordinari con i tuoi guai, e l'altra faccia della luna che lasci in giro e che non trovi mai, ti ho dato pippo e topolino e paperino e tutto quel che ho, ma ci ho una cosa nel taschino qualcosa, bella mia, che non ti do, neanche se piangi in cinese neanche se piangi in cinese.
Nina, nina, nina, nina nelle lunghe sere, lunghe sere, nina, nina, nina, nina nelle mille sere, mille sere, nina, nina, nina, nina non tentarmi, non mi provocare, nina, nina, nina, nina non spogliarti, nina, che non vale.
Ti ho dato il salto della quaglia per stare sopra un piede come sto, ti ho dato il mio lavoro a maglia, per riscaldarti, amore, come so, ti ho dato il cuore con l'aorta beninteso senza peso, ti ho difeso come un samurai, ma ho ingoiato la chiave della porta e quella cosa amore non l'avrai.
Ma tu sei capace di tutto, perfino di pianger cinese, perfino di prender sul serio sta serie di balle palese, perfino di non perdonarmi neanche se piango in cinese.