Pierone
C'era una volta san Pietro e Iddio, quando andavano a girare il mondo. San Pietro e Nostro Signore passarono da una casa, e chiesero alloggio.
Una povera donna, che aveva tre, quattro figlioli, disse: " Dove vi debbo mettere, che io 'un ci ho posto? ".
Rispose san Pietro: " Non importa; si sta anche nel canto del foco "; e costì la li fa entrare.
Mentre anche questi erano lì nel focolare a sedere, i bambini piangevano.
Domandò san Pietro: " Cos'hanno cotesti bambini? " a questa donna.
" Gli hanno fame, e non ho da dargli nulla da cena ".
Rispose Iddio: " Vu' 'un avete nulla nulla da dargli? ". " No, 'un ci ho nulla, nulla, nulla. Ci avrò tre once di farina di granturco ".
" Mettete su il paiolo, fate una farinata ".
" Che vole, signore! sarà du', tre once di farina, che metta su il paiolo? E poi, 'un ci toccherebbe un dente a nissuno ".
Insomma 'un lo voleva mettere questa donna il paiolo. Gesù prega prega, la ce lo messe.
Quando il paiolo bolliva, questa donna prese questo po' di farina, la cominciò a far la farinata, e più la dimenava, più soda la veniva. Questa donna la rimase matta a vedere questa cosa, dall'allegrezza, chè i su' bambini avevano tanta fame. Sicchè, con tutta quella farinata, e' si
sfamarono tutti.
E Gesù la mattina si levò. San Pietro andò da questa donna, e gli disse che gli chiedesse la grazia, chè quello
era il Signore.
Questa donna gli chiese la grazia di salvare l'anima lei, e tutta la sua famiglia.
Costì san Pietro e Gesù andiedono via. Gesù, mentre che era per un bosco che camminava, gli disse san Pietro a
il Nostro Signore:
" Oh Signore, ha veduto quella povera donna con tutti que' figlioli; come la farà a vivere? ".
Iddio disse: " Senti, Pietro: piglia questa mazza; spacca questo sasso che c'è qui ".
San Pietro fece cosa gli disse il Signore: spaccò il sasso. Sotto questo sasso c'erano tante tante formicole.
" Vedi, Pietro: come faranno queste formicole, e così farà quella donna ". (Gli faceva conoscere: 'un s'ingegnano le formicole? e così si sarebbe ingegnata questa donna).
E costì sempre camminando trovonno un'altra casa, dove c'era una donna, e chiesero un po' di limosina.
Egli disse questa donna: " Io 'un ci ho nulla che darvi; io ho fatto il pane ora: se vu' aspettate, vi farò un panino a mezzo forno ".
Questa donna prende un pezzetto di pasta, e la butta così n'il forno; questa pasta venne un pane così grande che lei 'un lo poteva rilevare dalla bocca d'il forno; ma a pezzetti lo levò di forno.
La disse a questi du' omini: " Pigliatelo, l'ho fatto tutto per voialtri ".
Gesù disse: "No, noi ce ne serve un pezzetto ".
San Pietro gli andò così all'orecchio di questa donna, e gli disse: " Chiedetegli la grazia; l'è Nostro Signore ".
Questa donna la va da Gesù e gli dice: " Signore, la grazia, mi faccia la grazia dell'anima, a me e a mi' marito> che è tanti anni che l'ho n'il fondo di un letto... ".
" Io te la concedo "; disse il Nostro Signore.
Costì gli andarono via di lì, ed andarono in un'altra casa. Picchionno; s'affaccia una donna, e gli domandonno se gli faceva un pochino scaldare, perchè gli faceva tanto freddo. Essa li fa passare in cucina, dov'era un foco, che c'era tanta gente attorno a questo foco a scaldarsi.
Gesù e san Pietro, quando si furono scaldati, si rizzarono per venir via.
Disse Gesù a san Pietro: " Pietro, riguardati da quelli segnati.' "
Gli fa san Pietro: " Oh maestro, perchè? ". " In quil canto lo hai veduto? c'era un gobbo "' Dice: " Oh maestro, se 'un si conosceva nulla! " " Sì: perchè 'un si conoscesse, aveva fatto una buca n'il muro, e dentro ci metteva il gobbo ".
Ecostì l'andarono via. Eccoti che si trovarono alla casa di Pierone. Picchiano, e s'affaccia Pierone.
" Chi è? "
Disse san Pietro: " L'è il Signore ".
E costì Pierone li fece passare; gli diede da cena, e gli mandò a letto. (Sappiate che questo Pierone aveva fatta la scritta con il diavolo).
La mattina Gesù si alzò per andar via.
Fa san Pietro: " Oh Pierone, chiedigli la salvezza dell'anima; l'è il Nostro Signore ".
Pierone va davanti a Nostro Signore, e gli dice:
" Signore, fatemi la grazia, che chi si mette a giocare con me, perda ogni cosa ".
La ti sia concessa ".
Pietro,che sente gli chiede questa sciocchezza, " Oh
birbante! Cosa tu gli hai chiesto! Vai, chiedegliene un'altra, che tu siei a tempo sino a tre ".
Pierone ritorna a il Signore: " Oh Signore, fatemi la grazia ".
" Chiedi ".
" Chi si mette a sedere in quil canto d'il foco, che 'un si possa rizzar mai ".
" La ti sia concessa ".
San Pietro, che sente gli aveva chiesto un'altra sciocchezza, " Ah birbante! che non siei altro; vai, chiedegliene ún'altra; chiedi la salvazione dell'aníma ".
Pierone, via da il Nostro Signore: " Oh Signore, fatemi un'altra grazia ".
" Cosa tu vuoi? ".
" Ci ho un ciliegio nell'orto; chi sale in questo ciliegio, un possa discendere sino che 'un lo faccia discendere io ".
" La ti sia concessa ".
Costì il Signore se ne va a girare il mondo. Ecco, finisce la scritta tra il diavolo e Pierone. Ecco il diavolo a picchiare a Pierone: " Oh Pierone, la scritta è finita; vien via ".
" Sali un pochino ".
"No, 'un vo' salire; vien via, non far complimenti ".
" Sali, sali, vien via un pochino ".
Insomma, salì il diavolo.
" Vien via, è tanto freddo, mettiti un po' a sedere nel canto, scaldamoci prima di andar via ". Il diavolo si mette
Lì a sedere. Pierone, che avea preparato un monte di legna, foco foco. Il diavolo: " Sta' fermo, Pierone! " 'Un si poteva più rizzare da il canto.
" Senti: se tu 'un mi dici di farmi la scritta per altri quattrocento anni, tu ci stai sino sino che pare a me, costì ".
Il diavolo, come un cordone, dovette fare la scritta per altri quattrocento anni. Quando gliel'ebbe fatta, lo rimandò via.
Pensate che il tempo delle novelle passa presto. Passò anche questi anni. Il diavolo ritornò a Pierone:
" Oh Piero, son tornato; ma tu 'un me la fai ora; 'un voglio salire ".
" No, no, aspettami giù, ora vengo ".
Pierone l'andò giù.
" Gnamo ", e lo portò nell'orto.
" Senti, diavolo: son tanto vecchio.... tanto vengo a morire; io 'un ci posso salire; salici te su quel ciliegio e fammi mangiare du' ciliege ".
" Oh, guarda Pierone: per l'appunto, tu le trovi di tutte, vien via, vien via ".
" Sàlici, sàlici; tanto, un minuto prima, un minuto dopo... ".
Il diavolo montò su per il ciliegio, e lì mangia, mangia ciliege. Diceva il diavolo a Pierone: " Ne vuo' tu più? ".
"No, 'un ne voglio più; vien via"; fa Pierone. Il diavolo va per scendere, 'un poteva scendere.
" Insomma quanto ci metti? " gli fa Pierone.
" Oh Pierone, Pierone, tu me l'hai fatta anche questa! Ma tu 'un me ne farai più ".
" 0 caro mio, o bevere o affogare: tu mi devi fare la scritta per altri quattrocento anni ".
Il diavolo bestemmia, ma fa la scritta.
Passano altri quattrocento anni. Ritorna il diavolo a
Pierone:" Oh Piero, ora tu 'un me ne farai più; vien via ".
"Sali un momentino, ora vengo subito ".
Il diavolo salì su da Pierone.
" Vien via, diavolo, s'ha a fare una partita alle carte prima di morire ".
Si mettono a giocare; gioca, gioca, Píerone gli vince quasi tutte l'anime che il diavolo l'aveva nell'ínferno.
A il diavolo gli prese tanto la rabbia: " Vattene via, un voglio saper più nulla; viengo a prendere la tua anima, e tu mi pigli tutte quelle che ci ho nell'inferno! " E il diavolo andò via.
Ecco che rimase Pierone solo, con tutte quell'anime.
-Ora cosa devo fare? Non mi vole nè Cristo nè il diavolo... -
Prese tutte queste anime, e andò a picchiare alle porte del paradiso. S'affaccia san Pietro, e gli fa Pierone: " lo voglio entrare in paradiso ".
" Ah birbante! quando tu ci potevi entrare, non la volesti chiedere la grazia, e adesso... ", e gli serrò la porta.
E lui via alle porte del purgatorio. Picchia anche lì; 'un gli volsero aprire; e lui ritornò da il diavolo. Viene il diavolo a aprirgli: "Vattene via, tu mi hai preso tutte le anime; se no, mi porterai via anche il resto ".
E lui ritornò a il paradiso. Va alle porte, dà un gran pugno, e butta giù le porte. Disse a san Pietro: " Io voglio entrare; quando vu' veniste a casa mia, io 'un ve le serrai le porte ". E costì entrò in paradiso lui e quell'anime; e lì se ne stiede e se godiede, e ci sarà ancora, se Gesù 'un l'ha
mandato via.
Pratovecchio.
Varianti e Riscontri
Ha varianti in quasi tutta Italia. In Toscana è Compar Miseria delle Novelline di S. Stefano del DE GUBERNATIS, n. XXXII; in Roma è Prete Olivo del Folk-Lore of Rome della BUSK; nome che pur prende in Toscana, e di cui fa cenno il GiuSTi nella Lettera ad un amico, in versi. Nella stessa Roma la novellina fu pubblicata dalla medesima BUSK al n. 6 delle storíelle Wben jesus Cbrist wandered on Eartb, nelle quali qualcuna ha dei motivi che si riscontrano nel nostro Pierone. Nel Monferrato è La morte burlata e Il Ramaio, nn. XXXV e XLIX del COMPARETTI; in Venezia Beppo Yip@tta de' Venetianische Volksmdrcben di WIDTER e WÓLF, n.-7; nel Tirolo Der Stbópselwirth de' Mdrcben und Sagen aus Watscbtirol dello SCHNELLER, n. 17; in Corsica Saute en mon sac dell'ORTOLI, pag. 1, 5 I, n. XXII; in Sicilia Accaciuní e Fra Giugannuni di Palermo e Casteltermini, nn. CXXIV e CXXV delle Fiabe siciliane. Molti letterati hanno scritto questa novella, e tra essi CINTIO DE' FABRITII nella Origine de' volgari proverbi, sotto il proverbio: La Invidia non mòrite mai (Vinegia MDXXVI), e DoMENIco BATACCHI nelle sue Novelle galanti: La vita e la morte di Prete Ulivo. Intorno a questa fiaba veggasí la Histoíre du Bonbomme Misère nella Histoz're de l'Imagerie populaire par CHAMPFLEURY (Paris, Dentu, 1869).
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