L'orco



C'era una volta un Orco, e aveva tanta fame; disse:
Vo' andare a vedere se trovo un po' da mangiare. -Era per il bosco; mentre che camminava, trovò du' presciutti. " Oh presciutti, ora io v'ho trovato: ho tanta fame, bisogna che io vi mangi. Stanotte ho sognato di star bene, vo' star bene ". - " Orco mio, 'un ci mangiare; 'un lo vedi: siamo tanto secchi, tutti salati, 'un ci mangiare, più giù troverai qualcos'altro ". - " No, stanotte ho sognato di star bene, bisogna che io vi mangi ". Questi poveri presciutti, prega prega, insomma non li mangiò, li lasciò, e andò via.
Va in su, quest'Orco, trova una capra con tre caprettini: " Oh capra, stanotte ho sognato di star bene, e vo' star bene; ho tanta fame! e bisogna che io ti mangi ". " Orco, 'un mi mangiare, 'un lo vedi che io do latte a, questi caprettini! tu fai morire anche loro, Orchino! " Quest'Orco si mosse a compassione, e la lasciò stare.
Va più su e trova una cavallina: " Oh cavallina, stanotte ho sognato di star bene, e voglio star bene, bisogna che io ti mangi ". - " Orco, 'un mi mangiare ". - " Senti: ho trovato du' presciutti: mi hanno detto che erano secchi e salati; trovo la capra: mi dice che ha i caprettini e che dà latte, e 'un l'ho potuta mangiare; senti: tu sei tanto grassa, bisogna che io ti mangi ". - " Giacchè tu mi vòi mangiare, guarda almeno che ore sono; vo' vedere a che ora muoio ". - " Dove tu l'ha' l'orologio? " " L'ho sotto la coda ". Quest'Orco va così a naso ritto a vedere dove l'ha l'orologio; e la cavallina gli tira tre o quattro pedate e lo butta a gambe all'erta; e la cavalla via. - Ah! ora trovi chiunque, i' 'un gli porto rispetto! Va più là, trova una maiala, che l'aveva quattro maialini. " Oh maiala, stanotte ho sognato di star bene, e voglio star bene. Ora io ho tanta fame, bisogna che io ti mangi ". - " Oh Orco, 'un mi mangiare, 'un lo vedi che ho i maialini piccini? " - " Sì, ho tanta fame, bisogna che io ti mangi ". - " Senti: giacchè tu mi vòi mangiare, portami i maialini di là nel mi' podere del mio padrone, che almeno ritorneranno a casa ". - " Senti: io 'un vo' durare questa fatica ".
Quest'Orco tanto fece; la maiala lo pregava, prese tutti i maialíni sulla groppa, e li portò di là dall'Arno. Quando ebbe portati i maialiní, credeva di mangiare la
maiala; torna di là, e dice: " Oh!... ora ti mangio ". " Senti, Orco: fammi morire contenta, portami di là dall'Arno anche me, così muoio più contenta nel mi' podere ".
Quest'Orco tanto fece; piglia questa maiala addosso, e passa l'Arno. Quando l'è nel mezzo, questa maiala, dà una spinta e lo butta giù nell'acqua. L'Orco tanto fece che sorti dall'Arno, ma tutto fradicio; andiede sotto a 'una querce e avviò a dire: - Eh... è stato bono il mi' sogno. Ho trovato i presciutti: mi hanno detto che erano salati; trovo la capra: mi dice che ha i caprettini; trovo la cavalla: la mi fa vedere che ore sono: la mi dona de' calci; trovo la maiala: mi trova la scusa de' cioncolini;' ora 'un ci vorrebbe altro che un contadino mi desse una maniolata nella testa e mi facesse morire. -
C'era un contadino che aveva sentito; aveva un maniolo, zámpite! glielo dà nella testa, e l'Orco cascò a gambe all'erta e se ne morì.
Pratovecchio.

Varianti e Riscontri

Questa novella in un punto ricorda quella del Novellino: del mulo che fa leggere il suo nome al lupo sul piede di dietro; novella che pur si trova nei Proverbi di CINTIO DE' FABRITII, n. III. Per altri riscontri vedi D'ANCONA, Del Novellino e delle sue fonti nei citati Studi di Critica e Storia letteraria, pagg. 339, 340.


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