La capra Margolla



C'era una volta un omo. Quest'omo aveva tre figlioli; questi tre figlioli non avevano voglia di lavorare. Quest'omo disse: " Ah figlioli miei! vo' non avete voglia di lavorare; e io domani vado alla fiera, e vi comprerò una capra; così vi Castigherò io ". Quest'omo il giorno dopo va alla fiera, e compra una bella capra. Torna a casa, e gli dice al maggiore: " Vedi, domani sarai il primo te; t'hai a badare questa capra: se tu non la fai satolla, la sera quando tu torni, ti taglio la testa. Bada: la capra discorre; se non è satolla, me lo dice " - " Sì, babbo mio, un dubitare ".
La mattina questo figliolo si leva, prende la su' capra, e va a il bosco. Lui gli trovava la foglia a questa capra, gli trovava l'erba, perchè si satollasse. La capra, birbona! Questo gli domandava ogni momento:
"Capra margolla,Sei bene abbeverata e ben satolla? " e la capra rispondeva:

" Son bene abbeverata e ben satolla,

Benedisco il padron che mi ha guardato! "

Questo, contento, quando fu alle ventitrè, per andar via ridomanda alla capra:

" Capra margolla,
Sei bene abbeverata e ben satolla? " " Son bene abbeverata e ben satolla, Benedisco il padron che mi ha guardato! "

Questo giovanotto, contento, va a casa, rimette la capra nella stalla, e poi va su dal babbo: " Babbo mio, io ho        riportato la capra " - " L'hai tu satollata bene? " E
dice di sì. " Ora vado giù a sentire dalla capra ". Questa capraccia, quando vede il padrone, il babbo di questo figliolo, che gli fa:

" Capra margolla
Sei bene abbeverata e ben satolla? "
la gli risponde:
" Son male abbeverata e mal satolla,
Maledisco il padron che mi ha guardato! "

Quest'omo non stiede a dire che c'è egli; va su, prende il figliolo e l'ammazza, e dice al mezzano: " Lo vedi? come ho fatto a lui, domani sera lo farò a te se tu 'un satolli la capra ".
Questo povero figliolo, pieno di paura, la mattina s'alza, prende la capra, e la porta nel bosco. Se quell'altro l'aveva fatta mangiare, questo 'un cordonava' eh! Ogni momentino gli faceva il solito discorso di quell'altro:

" Capra margolla,
Sei bene abbeverata e ben satolla? "
e la capra bírbona rispondeva:
" Son bene abbeverata e ben satolla,
Benedisco il padron che mi ha guardato! "

Questo figliolo, che tutto il giorno l'aveva fatta mangiare, quando fu le ventitrè, prese la su' capra per andare a casa. Quando fu a casa, rimesse la capra nella stalla, e va dal babbo: " Oh babbo mio! io sì che ho fatto satollare la capra; andate a sentire ". Questa capraccia maligna e birbona quando va il padrone e gli domanda:

" Capra margolla,
Sei bene abbeverata e ben satolla? "
risponde:
" Non sono nè abbeverata nè satolla, Maledisco il padron che mi ha guardato! "

E costì il babbo prende questo figliolo, e l'ammazza anche lui.
Quello piccino, che vede ammazzare il fratello secondo, s'impaura: - Domani sera ci sono io... -
La mattina si leva questo figliolo, prende la sua capra, come avevano fatto gli altri fratelli, per andare a il bosco. Quando fu a il bosco disse: " Tu hai fatto morire i miei fratelli, ma oggi tu devi morire te " (Per solito, i fratelli più piccini non sono sempre i più furbi?).
Pensò, prese un canapo grosso grosso grosso, prese questa capra e la legò per il collo. La legò a una querce, e poi lui, 'gli aveva un pennato, va a un querciolo grosso, e gli avviò a picchiare a questa capra botte e botte. E la capra, salti, lanci da disperata. E ogni momento gli domandava:

" Capra margolla,
Sei bene abbeverata e ben satolla? "

Sicchè gli aveva portato via la pelle delle costole. Questa capra diede un lancio, strappò il canapo e cominciò a correre. Il ragazzo dietro.
Questa capra la entrò in una grotta, e lui domandava:

" Capra margolla,
Sei bene abbeverata e ben satolla? "

e la capra rispondeva:

" Son male abbeverata e mal satolla, I' ho una corna torta e una dritta, Se tu vien qua, te la infilo nella trippa ".

Questo ragazzo: - Ora vado a chiamare il mi' babbo.
Corre a casa: " Oh babbo babbo, venite a sentire come la dice la capra! La m'è scappata, è entrata in una grotta, io 'un la posso ripigliare ".
Su' padre va laggiù, e vede la capra che faceva certi occhioni da far paura. Gli domanda quest'omo, e lei gli risponde:

" Son male abbeverata e mal satolla, l'ho una corna torta e una dritta,
Se tu víen qua, anche te te la infilo nella trippa ".

" Oh i miei bambini che li ho ammazzati tutti e due per via di questa capraccía! Vien qua te che ti ho salvato, bambino mio! "
Tornò a casa con il su' bambino, e gli disse: " Fa' quel che tu vòi, 'un ti farò lavorare ".

Lì se ne stiedero e se ne godiedero,
E niente a me mi diedero.
Stretta la strada, e stretto il muricciolo,
Nel buco della capra ci venga un bel bracíolo.

Pratovecchio.

Varianti e Riscontri

In Firenze invece di Capra margolla, dicono Capra martulla. Beppa Pierazzoli, mamma della narratrice, raccontando la medesima novella, non s'allontanava dalla versione della figliola, ma faceva morire i due figlioli uno a tizzonate, e l'altro a legnate.

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