Madonna Salsicciotta
C'era una Madonna Salsicciotta; aveva un figlio, si chiamava Belluzzino, e gli dice: " Níni, vo alla messa, bada, sai! 'un andare alla pentola; se no, se ci vai, tu mori ". " Vai, mamma, vai; sarò bono ". Questa donna va via.
Eccoti Belluzzino, quando fu solo, volle disubbidire la mamma: andò alla pentola, e cascò dentro, e morì. Torna a casa la mamma; picchia alla porta e non apre nessuno. Butta giù l'uscio; entra in casa, e non vede più Belluzzino. Principia a gridare: " Belluzzino mio, Belluzzino mio, dove sei tu? " piange e si dispera. Risponde la madia: " Cosa avete, Madonna Salsícciotta, che piangete? " - " Ah! è morto il mi' povero Belluzzino ". - " E io mi dibatterò " risponde la madia; e si dibatte.
Ecco che la scala vede la madia che si dibatte: " Madia, che t'hai fatto che ti dibatti? " e risponde: " E' morto il povero Belluzzino; Madonna Salsicciotta la piange, io mi dibatto ". - " E io mi rovinerò ", risponde la scala; e si rovina.
Eccoti la finestra vede: " Che hai fatto, scala, che ti rovini? " - " E' morto il povero Belluzzino; Madonna Salsicciotta la piange, la madia si dibatte, e io mi rovino ". - " E io m'apro e chiudo ", la finestra risponde. La finestra allora principia: si apre e si chiude.
Eccoti che passa un uccellino: " Che t'hai fatto, finestra, che tu ti apri e ti chiudi? " - " E' morto il povero Belluzzino; Madonna Salsicciotta la piange, la madia si dibatte, la scala si rovina e io mi apro e chiudo ". - " E io mi pelerò ".
C'è un albero: " Che t'hai fatto, uccellino, che ti sei pelato? " - " E' morto il povero Belluzzino; Madonna Salsicciotta la piange, la madia si dibatte, la scala si rovina,
la finestra s'apre e chiude, ed io mi pelo ". - " E io mi monderò ".
Passa un topino: " Che t'hai fatto, alberino, che ti sei mondato? " - " E' morto il povero Belluzzino; Madonna Salsícciotta la piange, la madia si dibatte, la scala si rovina, la finestra si apre e chiude, l'uccellino si pela, ed io mi mondo ". - " E io farò seccar la fonte ".
Passa una donna che andava a prender l'acqua; questa donna con una secchia e la brocca, gli domanda al topino: " Che t'hai fatto, topino, che hai fatto seccare la fonte? " - " E' morto il povero Belluzzino; Madonna Salsicciotta la piange, la madia si dibatte, la scala si rovina, la finestra si apre e chiude, l'uccellino si pela, l'alberino si monda, ed io ho fatto seccar la fonte ". - " E io butterò via la
secchia e la brocca ".
Passa un pecoraio: " Che avete fatto, quella donna? " " E' morto il povero Belluzzino; Madonna Salsicciotta la piange, la madia si dibatte, la scala si rovina, la finestra s'apre e chiude, l'uccellino si pela, l'alberino si monda, il topino ha fatto seccare la fonte, ed io ho buttato via la secchia e la brocca ". - " E io butterò tutte le pecore da il balzo ".
Incontra un abatino: " Icchè t'hai fatto, pecoraio? " " E' morto il povero Belluzzino; Madonna Salsicciotta la piange, la madia si dibatte, la scala si rovina, la finestra s'apre e chiude, l'uccellino si pela, l'alberino si monda, il topìno ha fatto seccare la fonte, la donna ha buttato via la secchia e la brocca, ed io butto tutte le pecore da il balzo ". Risponde l'abatino: " E io butterò via berretto e berrettino, non dirò più messa nel mattutino ".
Firenze.
Varianti e Riscontri
Questa novella si chiama in Firenze la novella del Topolino Una versione pomiglianese di questa novella è in IMBRIANI, XII Conti pomiglianesi, n. XI: 'A viccbiarella; una napoletana del Vomero nel Giambattista Basile, an. I, n. 11, pag. 83; '0 cunto d' 'a vecchiarella, raccolta da B. CRocE; una greca di Martano in Terra d'Otranto in MoRosi, Studi: Leggende 5 II;
una leccese in IMBRIANI, XII Conti pomiglianesi, pag. 252; un'altra anch'essa di Lecce, ivi, pag. 250, e già prima in TRiFONE NUTRICATI-BRIGANTI, Intorno ai Canti e Racconti pop. del Leccese, pag. 37; Wien (Lecce) 1873; un'altra otrantina di Maglie in PELLIZZARI, Fiabe ecc. pag. 7: Novelluccia che le mamme contano ai piccini; una siciliana nelle mie Fiabe, n. CXXXIV: La gatta e lu surci, con due varianti: Sasizzedda e Donn' Anna; una veneziana in BERNONI, Trad. pop. ven., pag. 81: Sorzèto e Luganega; una rovighese di IVE, nel Giambattista Basile, an. I, n, 5: El Poúliso e '1 Paducio; una milanese in IMBRIANI, Nove"aia fiorentina: El ratton e el rattin in nota al Topo, n. VII; e 2- edizione, pag. 552; e XII Conti pomi,alianesi, pag. 271; una iesina delle Marche in GIANANDREA, !Vov@lline e Fiabe pop. marcb., n. II: La salsiccia e '1 sorcetto; una livornese in PAPANTI, Nov. ' pop. liv., n. IV: Vezzino e Madonna Salsiccia; una abruzzese in DE NiNo, Usi e Costumi, vol. Il, pag. 47: Cummare Miscella.
Veggasi pure il citato giornale Giambattista Basite, an. 1, n. 8, pag. 62, nota del KÓHLER, e, del genere, la nota del PAPANTI, Op. cít., pagg. 22-24.
Del resto, più che novella, è giuoco di memoria come la seguente.
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