Il ceco



C'era un ceco, che aveva cento scudi; pensò di andarli a mettere in un campo sotto una ficaia, che nessuno li ritrovasse; e costì, fa tanto questo ceco, che va in un campo a sotterrare questi quattrini. Mentre è lì che frazzicava, un contadino vedde questo ceco, ma il ceco 'un lo vedeva il contadino. - Cosa fa quel ceco sotto quil fico? - disse tra sè. Appena ebbe fatto il suo lavoro questo ceco se ne andò via; il caro contadino, via a vedere, e ci trovò i cento scudi. Se li prese, gua'.
Ecco che il ceco un giorno avea bisogno di quattrini, e andò per pigliare quelli che ci aveva portato, e non ce li ritrova più. Lui, questo ceco:        Oh poero a me! qualche-
duno me l'ha fatta! - Pensò: Venerdì, quando 'i vado a cantare, canterò una canzonetta che i quattrini mi debbono ritornare. - Sappiate che il venerdì c'è il mercato a Firenze, e tutti i contadini vengono a il mercato a Firenze a sentir cantare i cechi.' Mentre che questo contadino sta a sentir cantare avviò a dire il ceco: " Io ho cento scudi sotto una ficaia, E altri cento ce ne vo' portare, E me li tengo lì per mio bisogno:

Alla mia moglie non gli ho detto un corno ".
Il contadino che sente questo: - Se va, e 'un ci trova que' cento, non ci lascia neppure quegli altri. - E va a casa questo contadino, di corsa, e riporta i cento scudi sotto alla ficaia. Il ceco venne sotto la sua cara ficaia, e si messe lì a sedere, fingeva di sotterrare quattrini; quando ebbe fatta la sua funzione, si rizzò e andò via. Il contadino via, a vedere cosa aveva fatto il bravo ceco, va e non ci trovò più niente. Disse: - Ah ceco buscherone! tu me l'hai fatta! e rimase con tanto di naso.
Pratovecchio.

Varianti e Riscontri

Questa novella è in FRANCO SACCHETTI, n. CXCVIII: " Un cieco da Orvieto con gli occhi mentali essendoli furato cento fiorini fa tanto col suo senno che chi gli ha tolti, gli rimette donde gli ha levati ".


indice
HOME