La tinchina dell'alto mare



C'era una volta un omo. Quest'omo, gli era morta la moglie da pochi giorni, che aveva lasciato una bambina. Questa bambina si chiamava Margheritina. Sicchè quest'omo non poteva stare senza una sposa per via della bambina. E riprese moglie, sicchè gli volesse bene a questa bambina e gliela guardasse. - Dopo un paio d'anni di matrimonio, la divenne incinta, questa donna. Quando fu tempo, fece una femmina, brutta però come il peccato, mentre la Margheritina era bella. La madre, nel vedere che la bambina, che aveva fatto lei, era tanto brutta, la s'ingelosì. Non la potè più vedere questa Margheritina; gli faceva tutti dispetti; non gli dava da mangiare; la picchiava. Un giorno, a suo padre la gli disse, che la avesse portata via questa figliola,perchè era tanto cattiva; invece non era vero. Il padre non
gli voleva dar retta. Un giorno, la cominciò a dire: " Se tu non porti via la Margheritina, io, vo via io ".
Su'padre, per contentarla, una sera, quando torna a casa: -
" Senti Margheritina, tu devi venire con me ". - Per contentare la moglie, piglia la bambina e la porta via. Cammina, cammina! E trovarono un bosco. Sicchè era notte. Dice la Margheritina: - " Babbo, dove si va? " - Lui gli aveva dato intendere, che andava per interessi sui. Entrarono nel bosco; e il padre dice: - " E' meglio restare qui; si dormirà, perchè è notte avanzata ". - Lasciamo la Margheritina, che è lì, che dorme. Il padre non si addormentò, si addormentò la figlia; e il padre scappò a casa. La moglie tutta contenta: - " Dove tu l'hai lasciata la Margheritina? " - Gli fa il racconto, che l'ha messa in un bosco, l'ha aspettato che la dormisse, e che era venuto via. Ora, bisogna lasciare i su' genitori, e tornare alla Margheritina. La Margheritina, poerina, si sveglia, e non trova più il su' babbo. Disperata, poerina, piange piange. Aspettò, che facesse giorno, poi si mise in cammino per andare verso casa. La ritrovò la strada, e ritornò a casa sua. Quando fu a casa, la picchiò, e la su' matrigna vidde la Margheritina. E la cominciò a rimproverare il marito, che non era vero, che l'aveva lasciata nel bosco addormentata; e gli dà ordine, che assolutamente 'un ce la voleva in casa, che l'ammazzasse. Il marito, che voleva bene a questa bambina, che era della su' prima moglie, rispose, che non era quella la maniera di strapazzarla, e che gli doveva volere bene. Lei, allora, non si sapeva come si scolpare, disse che l'era tanto impertinente; e che tutte le cattività, che l'avrebbe fatto, gliele avrebbe fatto toccare con mano. E disse al marito, che aveva anche il vizio di portare via la roba da il fuoco. Su' padre un ci credeva. - " Bene, tu lo vedrai! Domani contrassegno la roba; 'un ce la trovo poi più ". Allora su' padre:
" Sai, Margheritina, bisogna che tu sii buona; quando 'è la roba al foco, tu la devi lasciare stare ". - La rimproverò un pochino, la bambina. La bambina cominciò a dire, che non era vero, che lei queste cose "un le faceva; e pianse e si arrabbiò. E su' padre, un giorno, per provarla, dice alla su' moglie: - " Senti: domani ti mando nove tinche per desinare ". - E c'era anche la Margheritina lì presente a questo discorso; e gli disse: " Se ne manca una, ti castigo per un mese fori di casa". - Quando fu una cert'ora, gli mandò per un ragazzo suo di bottega queste tinche. La su' mamma dice alla Margheritina: - " Va e pulisci le tinche ". - Questa, che era tanto bona, poerina, la andò a pulirle. Quando l'ebbe pulite tutte, che fu all'última, nello spararla, sentì dire. - " 0 , i! " e non si raccapezzava a quella voce. Si mette in orecchio: - " Sarà stata la bambina di là "; chè c'era la bambina piccina. Si mette per ispararla; un'altra voce! sente dire: " Margheritina, buttami nell'alto mare, tu ti ritroverai tanto bene! " - Lei, gua'! si spaventò... la sentì discorrere una tinca, eh! E la bambina: - " Che debbo dire al babbo, se manca una tinca? Dirà, che l'ho mangiata! E mi manda fori di casa, 'un mi vol più bene ". - " Senti tu che devi fare: buttami nell'alto mare, e poi devi cominciare a gridare: Mamma, Mamma, il gatto mi ba preso una tinca! Se il tu' babbo ti manda fori di casa, vieni all'alto mare, e chiamami, e io ti soccorro ".
Torniamo alla mamma, che viene a vedere delle tinchine. " Tu 'un l'hai presa, l'hai mangiata te. Quando viene il tu' babbo, ci si penserà ". - Lei si vole scusare; la su' mamma 'un gli crede. Torna a casa il su' babbo; e la mamma glielo racconta, che manca uni tinchina. E su' padre, senza discorso, la manda fori di casa, allora, questa bambina. Lei, allora, 'un sapeva, poerina, dove ricorrere. Si rammentò di andare all'alto mare. E si mette a dire:
0 tinchina dell'alto mare,
Ora è il tempo che mi devi aiutare.

Dunque la chiama, e viene a galla questa tinchina.

" 0 che tu vói, Margheritina? " - " Oh il mi' babbo mi ha mandato fori di casa, per causa di te! e sono senza mangiare ". - La tinchina: - " Poera Margheritina! " '- e va giù a fondo. Dopo un poco, ritornò a galla con un vaso di tutte le delizie, che ci voleva per mangiare. Dopo mangiato, dice la tinchína: - " Ora si deve mantenere l'amicizia, ritornaci domani a farmi visita ". - La Margheritina, poerina, andò a casa a sentire, se su' padre la perdonava. Ma erano corsi molt'anní e la Margheritina si era fatta grandina. E il su' padre gli perdonò. Quando fu il giorno dopo, senza che nessuna ne sapesse nulla, ritornò all'alto mare, come aveva fissato con la tinchina. Quando fu lì: - " Oh Tinchina dell'alto mare, ora è il tempo, che mi devi aiutare ". - La tinchina venne subito a galla. E gli domanda, che la faceva. Si fecero i complimenti allora: - " Senti: ti voglio avvertire, che uno di questi giorni c'è un Re, che viene qui per prender moglie. Ti vedrai! tutte le mamme le vestono queste ragazze tutte di lusso, e si mettono alla finestra aspettare il Re, che passa per la strada. Vedrai, la tu' mamma ti manderà in cucina, dicendo: Va in cucina, va a far la calza: e quell'altra la vestirà tutta per bene, e la terrà alla finestra. Te, 'un ti deve importare, altro che tu devi fare capolino quando passa sotto la tu' finestra. Il Re ti vedrà subito, e chi sarà la su' sposa gli regala un mazzetto di fiori ". - " Ho capito tutto; ora bisogna che vada a casa, clìè un pezzo che manco, se no mi gridano ". La tinchina... si fanno complimenti. - " Ritorna a sapermi
dire qualche cosa ". - La ritorna a casa la Margheritina. E dopo un giorno si sente dire questa cosa, che nessuno la sapeva che questa tinchina, che il Re veniva per prendere
moglie. Quando semo a quel giorno, segue preciso come aveva detto la tínchina. Il Re, nel vedere questa bella ragazzina, (la s'affacciò appena) venne su per dargli il mazzetto. La Margheritina 'un c'era, la era in cucina a far la
calza. La su' mamma, tutta contenta, la credeva, che fosse la su' figliola, quella brutta, e gli dice: " Questa è la
sposa, che L'ha scelta ". - Il Re dice:        " Che!... 'un'è questa ". - Dice la su' mamma: - " Sì, perchè io non ho altre figlie che questa, l'è questa". - Allora il Re 'inquietò, perchè la conosceva che non era lei. Dette ordine al su' seguito, che era con lui, di guardare per tutta la casa, se trovavano un'altra ragazzina. Difatti la trovarno. Il Re gli offrì il mazzo di fiori, e gli disse: - " Tu sarai la mi' sposa ". - La si figuri, la mamma, quell'altra figliola, poi, la gelosia, che ebbero! gli venne male, furono rimproverate da il Re, tutte queste cose. Il Re fissò il giorno dello sposalizio con la Margheritina, con la su' mamma, con il babbo, con tutti. Il su' babbo era tanto contento di questa cosa!
Quando il Re poi andò via, e lei ritornò all'alto mare, a raccontare alla tinchina. La chiamò: - " 0 Tinchina dell'alto mare! E' tempo, che tu mi devi aiutare ". - La tinchina viene a galla; e la Margheritina tutta contenta: " Tu sai? il Re mi ha scelta in ísposa ". - La tinchina, tutta contenta: - " Eh, vedi, Margheritina, a dar retta a me, tu ti ritroverai sempre bene! ma bada, fa sempre come ti dich'io. Ti voglio avvertire di un'altra cosa però: domani, tu vedrai, il Re la manderà la sarta a provarti il vestito, il calzolaio per le scarpe, la fascettaia... tu 'un ti devi far provare nulla. 'Un ti deve importare a te. Tu vedrai: la tu' mamma la ti chiuderà in quello stanzino, tutto la farà provare alla tu' sorella. E il giorno, che tu sarai sposa, ci sarà il tu' babbo, lo vedrà se vestono te. E la tu' mamma, tu 'un la devi portare, tu la devi lasciare in casa; e dà retta a me,perchè se no tu ti ritroverai male ". - La tinchina gli disse addio. E la tornò a casa. Il giorno dopo, segue quello, che l'ha raccontato la tinchína. La mamma la chiude la Margheritina in uno stanzino, e non gli fa provare nulla. La sera avanti di sposare, viene il Re a casa di questa Margheritina... a combinare a che ora doveva essere celebrato il matrimonio. E la Margheritina chiama il Re da una parte d gli disse: Che lei nè la mamma nè la sorella, non li voleva in carrozza con sè, perchè aveva paura di qualche tradimento, perchè erano tanto cattive. Il Re dice: - " No! qua bisogna che venga la mamma, la sorella; 'un sta bene una ragazzina senza la mamma ". - Ecco la mattina del matrimonio, viene il Re, fa vestire la Margheritina tutta per bene da sposa. Intanto che il Re s'avvia alla chiesa avanti, (perchè prima che non siamo sposi, 'un si va nello stesso legno) quando il Re l'è andato via, sa che la fa la su' mamma alla poera Margheritina? la fa spogliare tutta, e fa vestir quell'altra. Poerina! era sola, 'un c'era neppure il su' babbo, era andato via! La manda via quell'altra, e alla Margheritina la gli levò gli occhi; e, tutta nuda, la legò a un albero.
Ora lasciamo la Margheritina all'albero legata e cieca (poerina) e torniamo agli sposi. Furono sposi in chiesa per bene. Il Re 'un la voleva più perchè la conosceva, che non era la sua, e gli diedero ad intendere, che era stata l'aria: la mutazione dell'aria l'aveva fatta diventare in quella maniera, perchè era scura di carne. Il Re 'un gli voleva punto bene, la mise in un quartiere disparte, 'un la teneva neppure a dormire con sè. Ora bisogna lasciare gli sposi e tornare alla Margheritina. Era lì, che si lamentava, e come! legata a quell'albero. Passò un carbonaro, era stato a portare del carbone con un barroccio; e sentì questo lamentìo così. Si volta in sù, e vede una donna. La sciolse dall'albero. E gli domandò, in che maniera si trovava lì legata? Gli disse, che era stata la su' mamma; che gli aveva levato
gli occhi, e legato all'albero. Questo senti'tanta compassione. Disse: - " Vi porterò a casa mia. Giusto mi è morta la moglie da pochi giorni: vi vestirò con que' panni". Margheritina era cieca, 'un sapeva con chi discorreva.- " Chi siete voi? " - gli disse allora: - " Sono un povero carbonaio " - gli rispose. " Vu' starete poco bene, ma intanto vu' v'adatterete ". E andò a casa sua. Il giorno dopo, la pensava al tradimento, che aveva fatto alla tinchina, di avere disubbidito; dice a quell'omo: - " Sentite, bon'omo, mi porterete domani all'alto mare ". - " Volentieri ". - Quando fu lì: " 0 Tinchina dell'alto mare! Ora è il tempo, che mi devi aiutare ". - Fa a quell'omo:
" Vedete punto gallore? ".' - " No ". - Aveva disubbidito? la tinchina non gli dava retta. Poi la richiama un'altra volta. Ma dice quest'omo: - " Ma vi pare anche a voi, di venire a chiamare una tinca? " - Dice la Margherítina:- " La mi ha aiutato tante volte ". - Allora la
richiamò daccapo. E la tinchina dentro di sè fece la riflessione:- " La mi ha salvato la vita, l'anderò ad aiutare a questa povera figliola ". - E venne a galla la tinchina, e gli fa un rimprovero. - " Per la tua disubbidienza, così tu ti ritrovi ". - E la torna giù a fondo un'altra volta. Dunque, quando ritornò giù, dice quell'omo: - " Sapete? io non voglio stare qui a chiamare le tinche. Io mi sono stancato, e me ne voglio andare ". - La Margheritina: " No, aspettate, vi prego, un'altra volta ". - Eccoti la tinchina a galla senza chiamare; e portò in un vaso dell'uva salamanna nel mese di marzo, quando è una delizia, che non si trova; e gliela dà a quest'omo: - " Sentite: la dovete
andare a vendere sotto il palazzo di il Re, e gridare: Oh che bell'uva! Vedrete, al primo piano ci sta la sposa: lei, che è tanto vogliolosa di tutto, la manderà a comprarla. Se vi domanda quanto la costa, gli dovete dire: un occhio. " - Dunque, va a venderla. Quando l'è sotto il palazzo di il Re, la Regina è alla finestra, la s'invaghisce dell'uva salamanna, manda un servitore per apprezzarla, e quest'omo gli dice: un occhio. Il servitore fa una risata: - " 0 bella! ,un l'ho mai sentito dire, che per comprar la roba ci si
debba accecare ". -        La Regina domanda quanto la costa?
Il servitore gli dice:        " un occhio ".
Allora pensarono di dargli uno della Margheritina. Quest'omo torna all'alto mare. Gli dà l'occhio alla tinchina. E la tinchina lo mette alla Margheritina. La tinchina dice aquell'omo: - " Aspettate un poco, ora vi porterò un'altra cosa ". - La vien su con un vaso di fichi brogiotti' ma de' più belli, che si possa trovare. Gli dà a quest'omo: " Vendeteli, fate come avete fatto dell'uva, se vi domanda quanto, dite: un occhio ". L'omo gridava: Oh che be' fichi! E la Regina domanda: - " Quanto costano? " - " Un occhio ". - " Gli darò quell'altro della Margheritina " Prendono i fichi; e questo vien via con l'occhio. Va all'alto mare. Gli dà l'occhio alla tinchina e la tinchina gli rimette anche quest'altro degli occhi alla Margheritina. " Ci vedi bene così? " - " Benone " - la risponde la Margheritina. La tinchina la va giù nell'acqua, la prende una noce e una nocciuola, la schiaccia la nocciuola e diventa una bella vecchina.' Dà ordine a quest'omo, che aveva assistita la ragazza: - " Vu' starete con lei, se vi piace ". (Era un pover'omo questo). S'incammínano verso la stra-
da, dove stava il Re di casa. Quando sono accanto proprio a il suo palazzo, batte in terra la noce; eviene un palazzo per tre volte più bello di quello di il Re. La Margheritina tutta ben vestita, la diventa bella il doppio. L'indomani mattina, il Re si alza, va per affaccíarsi alla finestra, vede quel palazzo così bello, 'un si sapeva raccapezzare quello, che era seguito. Va per andare nel suo giardino: quando nel giardino, vede una signora sulla terrazza, ma bella 'un gli posso dir come. La scherzava con un bello uccellino. Sa chi l'era questa? La Margheritina. Il Re ne restò tanto invaghito, ma tanto tanto! Chiamò un su' servitore e gli disse: - " lo voglio mandare un regalo a quella signorina ". Lui lo faceva per iscoprire in che maniera, in una nottata, era nato un palazzo di quella maniera. - " Tu mi devi prendere quella bella collana, che c'è tutte quelle belle pietre, con un mio biglietto di visita, e portarglielo a quella signora; e dirglielo; che gliel'ho mandato io in regalo. " Quando va, vede il biglietto del Re, fanno passare a il servitore. Lei lo guarda, apre l'astuccio, vede questa collana: - " Io lo ringrazio e Su' Maestà, giusto faceva complimento alle tortore, allora glielo darò a mangiare ". - Il servitore rimase male. - " Questa qui deve essere una gran signorona: dare a mangiare alle bestie quelle robe! " - Andò a casa e glielo raccontò a il Re. Disperato, perchè era innamorato morto, se n'era innamorato subito, non si sapeva che trovare per portargli un altro regalo. Gli mandò un manto tutto ricamato d'oro, che era una bellezza, che lui se ne serviva per tappeto per gala. Glielo mandò per il solito servitore. Arrivò dalla Margheritina, e gli disse: - " Sua Maestà gli ha mandato questo regalo ". - Allora lei sonò il campanello, e fa venire a il suo coco: - " Tieni! questo te ne servirai a pulire la padella, quando farai il fritto ". Il servitore rimase grullo. Lui gli era tanto disperato, 'un sapeva come fare per fare un'amicizia con questa signora.
Pensò di scrivergli un biglietto: e la invitava ad una veglia di divertimento; e glielo mandò per il suo servitore. La lesse la lettera, e la lesse anche la vecchia (ch'era la Tinchina )e accettò di andare a questo divertimento. Si pole immaginare come la Tinchina veste la Margheritina! 'un ci poteva essere altro, nè Regine nè nessuno, come era vestita lei. Il Re, quando la venne, se la riceve bene! tante cose gli fece che non gli posso dire di accoglienze. La moglie di il Re e la sua mamma quando la veddero: - " Mio Dio! " - fecero tutte e due - " la rassomiglia tutta alla Margherítina! " - E ballarono tutta la sera, fu una gran festa. Il Re volle sempre la Margheritina; e la su' moglie la divenne gelosa. L'avrebbe anche ammazzata dalla rabbia, ma 'un si figurava mai, che la fusse lei. Quando fu finita la festa, l'andò ad accompagnare lui a casa, con la Tinchina, che c'era con lei. La invitò non so per qual giorno a pranzo da lui. E le dissero, che ci sarebbero andato a pranzo, ma che essa aveva un uccellino, che non lo poteva lasciare il giorno solo, bisognava lo portasse a pranzo anche quello. " Anzi " - disse il Re - " lo manderò a prendere per i miei servitori ". - Lesto fu combinato; s'arrivò a il giorno di il pranzo; l'uccellino, tutti vennero. Dopo fatto il pranzo (qúel che c'era 'un glielo so dire!) dopo il pranzo, disse questa vecchina che era la Tinchina: che quest'uccellíno che l'aveva, la voleva, che recitasse una favola, se tutti que' signori si contentavano. Tutti dissero di sì, per sentire un uccellino raccontare una favola, tutti contenti erano. L'uccellino raccontò tutta la storia della Margheritina. Il Re 'un gli posso dire come rimase.
Loro si sentìvano morire, dicevano: - " Icchè sarà di noi! " - ma il Re 'un sapeva che l'erano stati loro. Quando l'ebbe finito, l'uccellino l'andò da il Re. Gli disse: - " Che cosa gli farebbe lei a queste du' persone, che hanno fatto queste cattività? " " lo li brucerei in mezzo di una piaz-
za ". - Tutti gridavano: " Bruciate! bruciate! " - Ci fu il padre della Margheritina (lui 'un lo sapeva): - " Ma dove si trovano queste persone? " - L'uccellino gli andò davanti a loro due, e gli disse: " Queste sono state, e questa è la bella Margheritina ".
Gli fu fatta una camicia di pece: e bruciate tutt'e due in mezzo di una piazza. E il Re la sposò la su' Margheritina.,.

lì se ne stette, e se ne godette;
a me nulla mi dette.

Mi dette un confettino;
Lo messi in un bucolino:
Va a cercarlo, c'è ancora.
Stretta è la foglia e larga la via!
Dite la vostra, che ho detto la mia.

Varianti e Riscontri

Versioni toscane di questa novella sono: La Cieca n. XIII delle Novelline di S. Stefano di Calcinaia del DE GuBERNATIS; l'Isabelluccia del Saggio di Letture varie del GRANDI, ove la ragazza chiama così il pesciolino:

Pescíolino, bel pesciolíno
Vieni su dal mare turchino;
Pesciolino di rosso e d'oro.
Vieni da me, se no mi moro!

Versione siciliana sono, Li dui soru,

LXI La figgbia di Biancuciuri, Giciruni e 34 de' Sícil. Mircben della GONZENBACH: des Muntifiuri e Von Quadiaruni und seiner Scbwester. L'odio della madrigna per la figliastra, così comune nelle novelle, si ha pure nel Cunto de li cunti, V, 8; negli stessi Sicil. Márcb. nn. 48 e 49; nelle Fiabe Sicíl. nn. XLI, LVI, LVII, LX, LXX e CCXXXIII.

La sostituzione della propria figliuola alla figliastra, fatta dalla madre, è nel Luccio, n. XI della Novellaia fiorentina dell'IMBRIANi; nella Bella e la Brutta, n. I delle Nov. di S. Ste-
n. LXII delle LX,Burdilluni; i 33 eVon des Schwesterlano, pag. 17, nella giornata III, tratt. 10 del Cunto de li cunti; nella fav. 3, delle Tredici piacevoli notti dello STRAPAROLA. L'uccello parlante ricorre in molte novelle e per lo più forma lo scioglimento di esse. Vedi IMBRIANI, Nov. Fior. L'uccellin cbe parla, L'uccellin Bel Verde; PITRP_, Nuovo saggio di Fiabe, n. I: Re Sonnu; e Fiabe nov. e racc. n. XXXVI: Li figgbí di lu caruliniddaru; AJRETTI, Nov. Pop. Piem. La storia del merlo bianca dla fontana d'argent e del erbolín cbe suona; SCHNELLER, Mirchen und Sagen aus Walscbtirol, p. 26: Die drei Scbónbeiten der Welt ecc. Parecchi punti di riscontro con la nostra, offre la trentina Le due sorelle, nelle Fiabe e Leggende della valle di Rendena di N. BOLOGNINI, pag. 14. Rovereto, 1881.


indice
HOME