I tre pareri



C'era una volta un omo. Quest'omo aveva moglie. Gli venne a noia star con la moglie, volle andate a girare il mondo. Va in un paesetto. C'era un signore che cercava il servitore. Va quest'omo e sente se questo signore lo prendeva. Questo signore disse di sì, e lo prese. Era da ventidue anni, che era con questo signore. Un giorno disse a questo signore: " La senta, sor padrone; io 'un gli vorrei dare questo dispiacere; io bisogna che ritorni a casa mia ". " Senti, mi dispiace ". ('Un gli aveva detto mai quest'omo, che aveva moglie). Quest'omo, da questo signore, avanzava 500 scudi. Questo signore gli conta il su' danaro, e quest'omo se ne va via. Quando fu in fondo alle scale, dice: - " A il mi' padrone, 'un gli ho chiesto nemmeno un parere, dopo tanti anni, che sono stato con lui ". Torna su, da il padrone. Fa il padrone: - " Poh! tu sei tornato! ". - " Sì, signor padrone, io voglio un parere da lei ". " Bada, te lo dò, ma ci vole cento scudi ". - " 'Un importa, io gniene do". Questo signore gli dice, - "Bada, 'un domandare mai de' fatti altrui ". E costì, quest'omo se ne ritorna via. Quando fu in fondo alle scale, disse: - " Un parere solo è troppo poco; gnene voglio chiedere altri due ". Torna da il padrone e gli chiede altri due pareri. - " Bada, ti ci vole anche codesti dugento scudi ". - " 'Un m'importa a me ". - " Senti, 'un lasciar mai la strada vecchia per la nuova; la superbia della sera lasciala la mattina ". Quest'omo al padrone gli diede i dugento scudi. - Quest'omo, quando fu per passar l'andito, il padrone lo richiamò indietro: - " Prendi questo scatolino, tu lo devi aprire di una gran forte allegrezza "; - e quest'omo va via. Quando l'ebbe camminato un pezzo, un pezzo, un pezzo, si rifece buio, e vede un lumicino, e lui dreto dreto a
questo lumicino. Si approssimò a questo lume e vedde che c'era una casa. Picchia e si affaccia un omo. Gli dice: " Mi farebbe il piacere d'alloggiarmi un pochino, mi sono perso in questa foresta ". - " Sicuro ". Gli apre la porta, e lo fa passare su in casa; e quest'omo gli domanda se vuol cenare. E che questo gli dice di no: che lui non aveva fame; lo ringraziava di molto; gli faceva il piacere di stare lì con lui in compagnia. Quest'omo, che c'era andato a alloggio, stava attento; e vede che il padrone di casa va là da uno stanzino, e leva una donna ceca, senza i denti, e la porta lì a tavola con sè (quest'omo, che vede questa cosa, s'ímpaurì). Gli fa mangiare la minestra in una testa di morto a questa donna; e costì quest'omo che c'era andato a alloggio, gli chiede il piacere, se lo mandava a letto. L'accompagna in una camera, li lo chiude e va via quell'altro. Questo fruga sotto il letto per trovare l'orinale, e trovò uno stinco di morto. Allora lui s'acchinò e guardò, e vede, sotto il su' letto, che c'era tutti morti. Figuratevi quest'omo, in tutta la notte, 'un dormì punto; gli pareva mille anni, che la mattina si facesse giorno, per andar via di lì. Si fece giorno, quest'omo si alzò. Va da il padrone a sentire quanto gli doveva dare dell'alloggio. Gli dice questo: - " Nulla. Anzi ringrazio voi che vu' 'un siete stato curioso. Sapete che quella donna che su vedesti ieri sera? l'è la mia moglie: io la trovai a letto con altri, e gli ho levato gli occhi e i denti, e la tengo chiusa, e nella testa dell'altro gli fo mangiate la minestra. Tutti quelli che sono stati qui, mi hanno domandato in che maniera faceva quel lavoro; e quelli, che me lo domandano, io li ammazzo. Voi che 'un m'avete domandato di nulla, ve l'ho detto da me ". Quest'omo lo ringraziò e andò via. Quando fu fori delle scale, disse: - " Boni, i mi' cento scudi! io ringrazio il mi' padrone ". Quando fu per la strada, trovò un branco di gente: - " Oh quell'omino oh, a dove andate? ". " Eh, io vado a casa mia ".
" Si farà un po' di strada insieme! "; dissero questi. Quando funno alla strada nova, dissero i compagni: " Gnamo, passamo per questa strada nova, è più bella, lasciate questa strada vecchia ". - " No, 'un la voglio lasciare; io voglio sempre seguitare la mi' strada ". - " Su, su, venite via ". - " No, io 'un vo' venire ". Quest'omo, quando ebbe camminato un pezzetto, sentì urli, schioppettate. Gli assassini avevano assassinato quella gente, che erano con quell'omo. Quest'omo disse: - " Boni i mi' cento scudi! sorte, che mi son fatto dare i consigli di il mi' padrone ". E costì, quando ebbe camminato un pezzo, arrivò al su' paese, e gli andò alla locanda. Quando fu da questa locanda, si affacciò alla finestra di camera sua, e vede di faccia ci aveva una sposa. E aveva un prete sta donna. La baciava, questo prete, l'accarezzava, la saltava, le faceva tutte le allegrezze possibili. Quest'omo disse: - " Oh, che 'un mi par la mi' moglie! 'Un sarei capace di andar là, e di ammazzarla? Bene damo retta a il consiglio: La superbia della sera lasciamola la mattina ". La mattina si levò qúest'uomo, e domanda all'oste chi era quella donna di faccia alla su' camera, che si baciava con quel prete. Disse il padrone della locanda: " L'è una povera donna, che l'è ventidue anni che l'ha lasciata il marito; e la lasciò gravida, fece un bambino; lo fece prete: domani deve cantare messa, e però quella donna è tanto allegra ". Quest'omo: - " Boni i mi' cento scudi! a dare retta alla superbia, l'avrei ammazzata ". E così quest'omo andò in casa della su' moglie, e si fece riconoscere, che era il suo marito. Questo prete aveva cantato messa; ci avevano un bel desinare. Mentre quest'omo che fu a pranzo, che era contento di aver ritrovato la su' moglie, disse: - " Guarda: bisognerebbe che io aprissi quello scatolino, che mi ha dato il mi' padrone; più piacere che di questo 'un posso avere ". Messe in mezzo di tavola questo scatolino, e l'aprì. Ci trovò i su' trecento scudi, che gli
aveva ripreso i' su' padrone de' consigli. E quest'uomo se ne stiede con la su' moglie, e il su' caro pretino; e se 'un saranno scoppiati, ci saranno ancora.
Pratovecchio


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