Lo speziale
C'era una volta uno Speziale, aveva un ministro, una persona di campagna. Un giorno questo Speziale andò a far visita a casa di questo suo ministro, e ci trovò un contadino; e nell'esser lì gli disse questo contadino che aveva una botte di mele da vendere. Contrattarono quanto poteva costare, e lo Speziale la comprò.
Invece di mele, l'era metà mele, e in fondo merda. Dunque questo Speziale cominciò a vendere mele, quando un giorno cominciò a sentire un puzzo nella bottega, un puzzo da non resistere! Principiò a guardare, poi gli venne l'idea di andare a vedere in questa botte, e trovò che il guaio veniva di lì. Principiò a lamentarsi, e si ricattava con questo giovane che aveva a bottega. Dice lo Speziale: - " Birbante! domattina mi voglio vendicare, voglio andare lassù, lo voglio insultare! "
Questo giovane va a casa la sera, e gli racconta tutto a il contadino, che la mattina sarebbe venuto lo Speziale. Il contadino gua', ebbe un pochino di paura; pensò: Come posso fare domattina! Dice la su' moglie: - " Senti, un bel pensiero mi è venuto. Senti icchè tu devi fare: Domattina tu devi prendere una pentola, e tu devi accendere un bel fornello di foco. Dopo tu ci devi mettere la carne
dentro. Sta attento quando vedi lo Speziale, e la devi mettere in una parte a bollire senza il foco ".
Viene lo Speziale cerca d'il marito. Resta grullo n'il vedere la pentola che bolle senza foco, e si dimentica della merda; dice: - " Come maí! Che è quella pentola che bolle senza foco? "
-" Síssignore, la rispose la moglie, me la darébbe bona se si avesse noialtri povera gente a comprare il carbone per far da mangiare ". - " Sentite, vu' me la dovete vendere " - " Ma che le pare! 'un gliela posso vendere; e poi per via di mi' marito! ".
Nel mentre torna a casa lui. - " Bene, sor padrone, quanto la mi da, se gliela vendo? " - " Quanto tu vói ti do ". E gli diede cento scudi; quello comprò la su' pentola e se ne andò. Tornato a casa dice alla su' moglie: - " Che bella spesa che ho fatto! Gran risparmio di carbone! Domani mattina, dovete mettere la pentola sul camino, mettete la carne dentro, state sicura che si trova cotta ". E la mattina la mette la carne in pentola, quando l'è l'ora del desinare, vanno e trovano la carne cruda e l'acqua come l'avevano messa.
La donna la cominciò a litigare e dice: - " Voglio andare lassù> lo voglio ammazzare! ".
Questo ministro la sera va a casa, e lo racconta a questo contadino, che la mattina dopo sarebbe andato lo Speziale. Disperato questo contadino; e tutti due 'un si sapevano che s'inventare! - " Senti, domani che ci devi fare; quando si sentirà venire lo Speziale, mi nascondo per le scale (ci avevano uno stanzino), mi nasconderò lì. Tu dé' prendere l'uccellíno, dargli l'andare, io lo prenderò per le scale... ".
Sicchè, eccoti il momento che viene lo Speziale, tutto arrabbiato, 'un gli posso dir come! - " C'é il vostro marito? " " Nossignori; l'è arrivato fuori ". Chiama l'uccello.- - " Va va chiama il padrone "; e gli dà l'andare. Il contadino era per le scale, e torna subito con l'uccellino sulla spalla. Lo Speziale resta sbalordito: - " Guarda come un uccellino vi fa questi servizi! " - E la moglie allora risponde: - " Ma le pare, sor padrone, che noialtri si possa tenere le persone di servizio? " - " Sentite: me l'avete a vendere quest'uccellíno " - " Ma che le pare! un si pol vendere! " Ma, pregalo, pregalo... - " Bene: quanto tu voi? " dice lo Speziale; e gli diede cento scudi; prende l'uccello, e se ne va a casa sua.
Va a casa, dice alla moglie: - " Oh che spesa eterna che ho fatto! domani si manderà via subito la donna di servizio! giusto c'è tanta canaglia! " Alla donna la manda via lui, e dice alla moglie: - " Quando ha' tu fatto il desinare, hai a chiamare l'uccellino, dargli l'andare: va e chiama il padrone... ". Lei all'ora del desinare, la moglie, piglia l'uccello va alla finestra: - " Va e chiama il padrone "; l'uccello andò per conto suo, gua'! ...
La moglie aspetta il marito, e non vedde tornare nè l'uccello nè il marito, e va da sè giù. - " Come si fa! è tanto che ti ho mandato a chiamare per l'uccello; 'un vieni via ancora? " - " Che mi hai mandato a chiamare? io non ho visto nissuni ". Allora gua'! si avvide che era una burla. - " Eh birbante! me ne ha fatte tre; ma questo poi 'un mi è andata giù, voglio andare lassù, e lo voglio ammazzare! ".
La sera questo ministro che gli avevano disse al contadino: - " Badate, domani viene lo Speziale e vi ammazza. " Allora questo contadino la pensa, la pensa. Era un poco disperato gua'; la paura di essere ammazzato! " Oh che bella cosa mi è venuta in mente! Senti domani quando verrà lo Speziale che farò. Figurerò che ci siano stati gli assassini, e che ti abbiano ammazzato; io figurerò di piangere disperato. lo poi prenderò questo piffero che tengo in tasca, e alla terza sonata che farò tu resusciterai. " Sicchè quella mattina viene lo Speziale, lui lesto mette la moglie in terra, figura alcune macchie di sangue, e dice che c'è stato gli assassini, e che gli hanno ammazzato la moglie. Lo Speziale resta dispiacente, e si dimentica di dirgli dell'uccello. Prende sto piffero e si mette a sonare; sona la seconda volta, e vede la moglie che si smove un pochino da terra; insomma alla terza sonata la moglie un pochino si rihà. Oh questo contadino, figura di avere piacere di vedere la moglie che risuscita, e lo Speziale resta grullo a vedere questa cosa. - " Sentite, voi m'avete a vendere questo piffero ". - " Ma le pare, sor padrone! se uno di noi si more, a forza di sonare questo piffero si rihà la vita; io 'un glielo vendo davvero ". Poi prega prega, il contadino gli vende anche il piffero; prese altri cento scudi. Lo Speziale andò a casa sua. - " Ah moglie mia, se sapessi che ho comprato! Ho comprato un piffero che chi di noi more, se tu mori te, te lo sono, e tu resusciti; se moio io, tu hai a fare il simile a me ". Poi dice. - " Si ha a provare. Vieni che t'ammazzo ", e l'ammazza; piglia il piffero, sona sona sona; potette sonare, ma la moglie 'un la riebbe. E lui quando vedde che aveva ammazzato la moglie, 'un mette tempo in mezzo, e va subito dal contadino, e lo trovò in casa.
- " Bírbante! tu me n'hai fatte tante; ma ora son venuto per vendicarmi! ". Piglia questo contadino e lo mette in un sacco, e lo lega e lo porta via; e l'andò in bottega, manda via il giovane, e lo lasciò nella bottega questo sacco legato. E questo dentro cominciò a urlare: - " Mi vogliono far papa: io 'un voglio andare! " In quel mezzo passò un pecoraio con un branco di pecore: dice questo pecoraio: - " Oh quell'omo, volete che ci entri io, e voi venite a badare alle pecore? " Figuriamoci
se il contadino se lo fece dire due volte! Sicchè questo sorte dal sacco, e entrò dentro questo pecoraio.
Eccoti viene lo Speziale: piglia il sacco; cammina, cammina trovò un bel fiume, e te lo buttò dentro.
Questo Speziale: - " Almeno ora ho avuto la soddisfazione di ammazzarti! " Dopo tre o quattro giorni, questo pecoraio passò dalla bottega dello Speziale; per l'appunto lo Speziale era lì. - " Come maí! 'un ti aveva buttato io nel fiume? " - " Se sapesse come si sta bene, e che bei palazzi che c'è! e tutte queste pecore l'ho trovate tutte sott'acqua. E quante ce n'è restate ancora! " - " Caspiterina! dice lo Speziale, voglio andare ch'io ". Andò, si buttò n'il fiume, e morì.
Firenze
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