Il re porco
C'era una volta un re; questo re non aveva punti figlíoli; fece pregare tutta la città se poteva avere un figliolo; sicchè la regina ingravidò e fece un maschio, ma questo maschio aveva il viso di porco. Pensate che il tempo della novella è lesto': questo figliolo divenne che aveva 18 anni, avviò a rugglìare che voleva moglie. Nessuno lo voleva; una signora non voleva sposare questo che era porco, e una povera 'un s'arrischiava di andare a profferirsi. Andò alla voce dei re che c'era un calzolaio in questa città, che aveva tre bellissime figliole; e va da questo calzolaio, e gli dice se gli dava per moglie al su' figliolo una delle sue figliole, che lui l'avrebbe fatto star bene, ed anche lui non avrebbe avuto più bisogno di fare il ciabattino. Il ciabattino andò dalla sua figliola maggiore per sentire se lo voleva questo re porco; e costì combinonno ogni cosa, e venne il giorno dello sposalizio. Quando ebbero pranzato, il giorno proprio all'usanza come fanno i porci, questo re porco quando ebbe pranzato andò nel giardino dove aveva una pozza d'acqua sudicia. Va e si butta in quest'acqua a buìtulare,' e poi quando sortì di lì, andò attorno alla sua sposa e gli va così con il muso e gli insudiciò tutto il vestito, che era vestita da regina questa donna. Gli fa lei: - " Ah porcaccío, 'un lo vedi che m'insudici tutto il vestito? " E questo zitto, andò via di lì. La sera vanno a letto tutti e due: lui appena entrato nel letto della sposa, gli dà una grifata, e l'ammazza.
La mattina tutti vanno per vedere come stava la sposa, e la trovano morta. La si figuri il suo babbo a impertínizzarlo' bene bene, e dirgli di non cercare più di moglie. Questo cacciò un rugghiaccio all'usanza porco, e andò nel giardino.
Dopo un dato tempo, avviò a rimugghiare che lui voleva moglie un'altra volta. Il suo babbo: - " Oh birbante! tu hai a pigliar moglie un'altra volta; chi ti ha da pigliare, che tu l'hai ammazzato quella? " Ma lui, il porco, tuti i giorni li faceva proprio confondere che metteva paura., Sicchè il suo povero padre dovette ritornare da questo calzolaio per vedere se gli dava un'altra figliola.
Si figuri questo povero ciabattino quando intese la notizia di quella ch'era morta! rimase molto dispiacente.
La disse la mezzana: - " Oh caro padre, io 'un ci vado davvero a farmi ammazzare! " Ma insomma, prega prega, convinsero questa ragazza ad essere sposa. Per farla più corta, il caro porco fea lo stesso dell'altra maggiore, l'ammazzò.
Dopo un altro po' di tempo il caro porco riavviò a mugghiare che voleva moglie. Il povero re disperato non sapeva più a chi ricorrere; fece tanto che ebbe a ritornare dal ciabattino, e gli disse, se lui, con il pagare, gli dava quell'altra figliola. Il ciabattino disse: - " Me ne ha ammazzate due, ma l'ultimo non me l'ammazza davvero! "
Il re prega prega questo ciabattino: " lo ti do lì... ti do là... ti do la mia corona... " Sa', tanto fece, che il ciabattino gli diede anche quell'altra minore.
Quando ebbero desinato come il solito, il caro porco si ritrovò nel giardino a grufolare, e ritorna e va attorno alla sposa, e gli insudiciò tutto il vestito. E lei gli fa: " Poerino, gli hai il chiassino! " Prese il fazzoletto e ci ripulì la sua veste.
La sera se ne vanno a letto. La mattina il re va per vedere gli sposi, e li trovò che dormivano veramente bene. Il re contento...
La notte, non era porco, era un bellissimo giovanotto, e gli disse a lei: - " Bada, non ti scappi detto che io sono un bellissimo giovanotto! "
Sa come son le donne: non ne tengono una. Costì il re gli domandava come ei portava il suo sposo: e lei gli disse che non era porco, la notte era un bellissimo giovanotto.
La sera torna di fuori e va a letto, e va a letto anche lei e gli dice: - " Senti: io domattina vado via; te non mi ritroverai, non mi vedrai mai più, o seppure mi vuoi vedere, bisogna che tu empia sette fiaschi di lagrime, e che tu consumi sette paia di scarpe di ferro e un bordone' e un cappello ". E costì disparve subito subito. Questa si dette a piangere, e corse il re, corsero tutti a domandare cosa era stato, ma non trovonno più il figliolo del re.
Lei si fece fare tutto il bisogno che aveva detto lui, e si messe in cammino. Cammina, cammina, aveva camminato otto giorni e otto notti. Si rifece buio in un bosco, e la non si sapeva dove si andare, ma dalla lontana distingueva; c'era un lumicino. Si approssimò a questo lumicino e vidde che c'era una casina. Picchia, si affaccia una vecchhia, e la gli chiese, un po' d'alloggio che era smarrita. Disse la vecchia: - " Oh Dio mio, chi vi ci ha portato? Se viene mio marito, vi mangia; andate via subito ... ! " " Oh per carità, mi faccia passare, muoio di freddo, di fame, non so dove mi andare ". Sicchè prega prega, questa povera vecchia la fece passare. Gli disse: - " Sentite: se torna mio marito, ha una gran fame. Non sapete come si chiama? L'è il Vento di sotto. Un momento: aiutatemi anche voi, gli si farà due o tre spoglie di maccheroni. Così voi vi ripongo, sentirà un po' di puzzo, ma farà meno furore ".
E costì preparonno ogni cosa in un momento; gli fece mangiare a questa donna, e poi la messe sotto una conca. Dopo un po', sentì tirare un vento che fece tremare tutta la casa; entra in casa il suo marito. " Oh mogliera, oh mogliera!' - Ah che puzzo che tu ci hai di cristiano!
Ucci ucci
Oh che puzzo di cristianuccí! "
" Dio mio, voi passate sempre da quel castellaccio, portate sempre il puzzo del cristiano. Chi ci ha a venire in questa foresta? Mangiate costì, tenete. "
E così lo fece mangiare, e questo Vento non gli direi quanto mangiò (sfido! era un vento!). Quando ebbe mangiato, si buttò a pancia all'aria. - " Sentite, marito mio: io vi direi una cosa, ma giuratemi che vo' 'un la toccate, ,un la mangiate. " Quest'orco era mezzo ubbriaco. " Dimmi mogliera mia cosa c'è? " - " Sentite: c'è la regína del re dell'Europa ". (Se 'un è vero, 'un importa)'
" Fammela vedere ".
Sicché questa povera donna la levò da sotto quella conca... la tremava. Gli disse: - " Venite avanti ". " Gli hai dato, mogliera mia, da mangiare? " - " No ". - "Allora dagli un piatto di maccheroni ". E questa donna si messe a mangiare; gli raccontò al Vento tutto il fatto come era successo. Gli disse il Vento: - " Sentite, io 'un vi posso indicare nulla, anderete dal Líofante, che è il mio cugino; tenete questa nocciola: io domattina non vi rivedrò; a uno estremo bisogno stracciate questa nocciola ". E costì la mandarono a letto a questa povera donna. Questa poveretta la mattina si leva, ringraziò la vecchia, e si rimise in cammino. Cammina cammina, e piangi che ti piangi; e via via le scarpe di ferro ce ne avea quattro paia soli. Cammina; si rifà notte in un altro bosco. Vede un lumicino, picchiò, e s'affacciò la moglie del Liofante,' e costì gli chiese l'alloggio come aveva fatto a quell'altra, ma questa 'un la voleva aprire come quell'altra per via che aveva paura che il suo marito la mangiasse. Insomma questa povera donna prega prega, disse che era stata mandata da il Vento di sotto. Allora questa donna la fece passare. La gli fece tutto il racconto: era venuta per sentire se il suo marito gli sapeva indicare qualche cosa. - " Sentite: (gli disse la moglie del Liofante) aiutatemi a preparare una bona cena; che se no, quando lui torna la vi mangia ". In un momento queste due donne si messero lì, gli fecero una bella cena.
Tutto a un tratto che erano lì, sentono dare uno scossone alla casa. - " A momento eccolo, sarà lontano sette otto miglia. "
In un momento la moglie dell'Orco ripone questa donna sotto una scala: eccoti l'Orco: - " Mogliera mia, ho una gran fame.
Ucci ucci
Oh che puzzo di cristianucci!
0 ce n'è,,o ce n'è stati,
0 ce n'hai rimpiattati.'
" Oh Dio mio, col passare sempre dal castellaccio, voi portate via sempre puzzo del cristiano. Mangiate! " Quest'Orco si messe a mangiare, mangia che ti mangio. Quando ebbe mangiato bene bene, gli dice la sua moglie: - " Sentite: io vi vorrei dire una cosa ". - " Che mi vuoi dire, mogliera mia? " - " Sentite: c'è la moglie del figlio del re dell'Europa; ha perso il marito, ed è passata qui da voi, se voi gli sapreste indicare qualche cosa. " "Ah io no, non so nulla. Fammela passare che io la veda. "
Questa donna, la piglia questa povera sposa..., la tremava che aveva paura, e lui gli dice: - " Sentite, io 'un vi so dir nulla come vi sa dire qualche cosa il mio fratello Ponente " (dica Ponente; non so quanti venti che c'è).
(Delle scarpe intanto la ce ne aveva un paio sole). " E domattina non vi riveggo: tenete questa mandorla' e stiacciatela in uno stremo bisogno ". Così questa povera donna andò a letto. La mattina si levò presto e seguitò a camminare: cammina cammina, e le scarpe le aveva quasi finito; si rifà buio in una montagna, dove vede un lumicino; s'approssima a questo lume, trovò una casina e,picchiò. S'affaccia una vecchia: l'era la moglie del Ponente. - " Oh Gesù mio, chi vi ci ha mandato, disgraziata? " " Mi ci ha mandato il Liofante, il suo fratello. " Gli fece tutto il racconto chi era e chi non era; e la l'aprì questa vecchina. - " Sentite: bene che vi ci abbia mandato il suo fratello, il mio marito torna con una gran fame, bisogna preparare qualche cosa, e che vi nascondo. " E costì queste due donne si messero a preparare, fecero una buona cena, eccoti sentirono tremare la casa. - " Ah povera a me! eccolo "; dice la moglie di Ponente.
Tosto la nascose in un armadio. Viene l'Orco, entra in casa. " Oh mogliera mia, che fame! Uh che puzzo di cristiana, mogliera, tu ci hai! " - "Ma vi pare! 'un c'è nessuno; chi ci deve venire in questa foresta? Voi passate sempre da quel castello, ci avete sempre quel puzzo sotto il naso. Mangia, mangia, vieni, marito mio. " E così si mise a mangiare quest'Orco; quando ebbe mangiato a strippapelle,' - " Sentite: c'è la moglie del re dell'Europa, che ha perduto il marito; e l'ha mandato il vostro fratello. Non gli sapreste dir nulla voi che girate tanto? " - " Sicuro che lo so; addove ella è? Sentite: gli ci vorrebbe ancora di molti anni, se la ci vorrebbe andare a piedi. Fatemela vedere ". Gliela porta via a far vedere. Gli disse l'Orco: - " Sentite: addove è il vostro marito ci vado io domani mattina. Sappiate che ha sposato un'altra regina, e sta in una bella villa. Se vu' vi levate presto, vi ci porto io. Sentite: io ci vado, perchè domani gli hanno il bucato, e io vo' asciugargnene. Sentite: vu' vedrete che nun staranno sulle funi questi panni a quelle donne che li lavano dal vento che tirerà. Dovete dire a quelle donne che tendono il bucato: Vi aiuterò io un pochino. Quando vu' vi metterete a tendere i panni, allora cesserà il vento, e quando li ritoccheranno loro, ritornerà il vento daccapo ".
Ecostì quest'Orco gli dà una noce, e la va a letto questa donna tutta contenta.
La mattina l'Orco va, e la chiama; questa donna si leva, e lui la piglia in orca,' e via arrivonno a questa villa in un momento. (Il vento, sfido io, non saprei chi può far più presto!) La posò in quel prato, dove era queste donne a tendere i panni. Trova un vento che proprio non li potevano tener sulle funi.
Questa donna si approssimò a quest'altre, e gli disse, se volevano che li aiutasse a tendere i panni. A queste donne 'un gli parse vero, erano tanto disperate! Questa donna si mette aiutarle; nel momento che si mette lei, stnette subito il vento, e lei, mentre queste donne andarono a mangiare, la gli abbadò i panni. Mentre la badava i panni stiacciò la nocciola, e subito è venuto fuori un bel corredo da bambini tutto dorato, ma bello bello bello. (Poi quando si dice bello 'un si pole arrivare più là). La cameriera di questa regina s'affacciò alla finestra, e vede questa bella roba che aveva questa donna. Lesta chiamò la su' signora; era incinta e lei gli fece vedere cosa ci aveva questa donna. La su' signora rimase a bocca aperta, e gli mandò laggiù a sentire se gliela vendeva, ma lei disse: " No, io 'un la vendo; una sera sola a dormire con il marito della regina ". - " Ah! vi pare! che voi vi abbiate andare con il re? " - " Altrimenti mi tengo la mia roba! "
Questa cameriera tornò dalla signora, gli rifà l'imbasciata come aveva detto questa donna. - " Ah! ma vi pare! se lo scoprisse il mio marito, ci sarebbe da farsi ammazzare ". - " Ah signora, s'alloppia suo marito, e domattina si fa alzare presto questa donna. " Insomma prega prega, l'accordò con la cameriera e chiamarono questa donna su in casa, e gli dissero che fosse andata la sera; e costì la regina, a desinare dà da bere al marito. Appena che ebbe desinato si addormentò, e lo messero a letto, poi ci mandarono quell'altra donna.
Appena questa donna la fu entrata in camera, in prima lo baciò, lo sballottò, poi avviò a dire:
- " L'ho empito sette fiaschi di lagrime;
Li ho consumato sette paia di scarpe di ferro,
Un bordone e un cappello
Per trovarti te amore mio bello ".
E lì baci, e piangi, piangi, e quello non sentiva nulla. Sicchè quanto fu lunga la nottata lei sempre diceva queste parole; principiò a farsi giorno, e lo sposo 'un s'era svegliato; per l'ultima volta:
- " L'ho empito sette fiaschi di lagrime;
Li ho consumato sette paia di scarpe di ferro, Un bordone e un cappello
Per trovarti te amore mio bello ".
Costì picchionno alla camera, chè doveva andate via lei.
Venne la cameriera; e andò fuori questa povera donna
attorno alla villa e si rimette a sedere su quell'aia, e stiacciò la mandrola. Se quell'altra volta il corredo del bambino era sortito bello, questa volta era sortito di più, era per il bambino quando era più grandetto. Si figuri la cameriera quando vidde quell'altro corredino subito a dirlo alla signora. - "Va a sentì' quanto la vole anche di quello ". E la gli la rifece il solito discorso, se la mandava a letto con il suo marito. - " Ma ti pare! per la prima sera non si è destato, non vorrei si destasse la seconda ". Insomma la cameriera prega prega, (sappiate come sono seccatore le donne quando hanno detto una cosa); la, padrona gli disse: - " Va a chiamarla quella donna. " Andò a chiamare quella donna, e la sera la fece andare a letto con il suo marito . Quanto fu lunga la notte questa donna a piangere e replicare le solite parole che gli diceva, ma non potiede per nulla, e la mattina vennero a pigliarla che l'andasse via, e la non l'aveva potuto destare.
Sappiate che il giorno la stiacciò la noce, e ci aveva tutto un corredo da donna quando partoriva. Per farla più corta, mandarono a chiamare questa donna, e fecero la solita storia delle altre volte. Tutta la notte, se le altre notti aveva pianto, figuratevi come piangeva questa povera disgraziata, e sempre replicava:
- " L'ho empito sette fiaschi di lagrime;
Li ho consumato sette paia di scarpe di ferro,
Un bordone e un cappello
Per trovarti te amore mio bello ".
Piangi che ti piai-lgo> e non otteneva nulla. Ora che ti fa questa povera donna? diede una forte spinta al letto e lo fece cascare in terra. Il re dal gran tonfo si risvegliò, e si vidde lei accosto. Si figuri: l'abbracciò, la baciò, e costì ritornò in pace, e disse che lui sarebbe andato via subito, perchè non poteva aspettare il giorno.
Finì lo incantesimo anche per lui, se ne ritornò a casa, rinnovarono le nozze e lì si stiedero e se ne goderono, e gniente a me mi diedero.
Stretta è la foglia, larga la via,
Dite la vostra, che ho detto la mia.
Pratovecchio
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