Il discepolo che mangia il maestro
C'era un padre che avea un figliuolo, e volea fargli imparare la scienza più utile che ci fosse, e però lo mandò a studiare nigromanzia da un nígromante che era in quil paese. Questo ragazzo egli studiava molto bene, e promettea di superare il maestro: che ci aveva invidia, e pensoe di fare come gli avea fatto di tanti, di non rendere più il figliolo a su' padre; ma il figliolo, che se n'era avvisto, egli disse a il babbo, che se mai, quando gli andàa a pigliallo, e l'aesse portato in una stalla di cavalli, aesse guardato bene di riconoscerlo. Terminati gli studi, il babbo pensò, di andare a pigliare i' figliolo, e per istrada, quando fu vicino a una fonte, sentì una voce che la gli disse: - " Il primo! " e un vedde nessuno. Arrivato da il nigromante, lo mense in una stalla di cavalli e gli disse: - " Eccolo lì, pigliàtelo ". Allora il babbo si ricordò che alla fonte gli avean detto il primo, e prese il primo accanto all'uscio, che gl'era il su' figliolo, e lo portò a casa. Questo figliolo disse a il padre: - " Vu' vedrete che il maestro mi sarà sempre dreto,' e vorrà comprare il cavallo; vu' vendètelo, ma serbatevi la caezza ".' Certe donne che lo 'edde' con quil cavallino, lo gnene chiesero per portare i panni a il fiume, e lui gnene dette, ma con il patto che le gnene riportassero, e che gnene tornassero di certo. Il nigromante si presentò subito a queste donne per compar il cavallo, e gli offrì 'na gran somma. Queste le pensonno che anche se 'un era il suo, gle lo potean vendere, che anche il padrone sarebbe restato contento: e lo venderon senza leargli la caezza. Il cavallino
si'ede venduto senza che gli ebbino leato la caezza,
lezampe fa tanto che se la lea da sè, e la caezza, appena cascata in terra, e' la dienta un pesce e salca nil fiume, Il nigromante, che 'ede la caezza dientata un pesce, e gli era appunto quello che cercaa, e' dienta una lontra e dà dreto a 'i pesce pe' mangiallo. Il pesce, che si 'ede dreto la lontra, egli scappa dell'acqua e dienta un uccello, e vola via. La lontra, la dienta un farco, e gli dà dreto. L'uccello vola vola, arriò a una città, e volò contro una finestra che vedde aperta, indo c'era una donna, e gli volò in seno.
La serroe la finestra, e mandò via il farco che gli dàa dreto. Questa donna, che gl'era una principessa, 'e la si càa l'uccello di seno, e questo dientò un bel gioane, e raccontò ogni cosa alla principessa. Gli disse ancora che gli sarebbe dientato un anello, e che il nigromante sarebbe ito per comprallo, e che lei le gnene vendesse, ma che peroe se lo lasciasse cascare in terra quando l'era per dargnene, e l'anello sarebbe andato in pezzetti, e che l'aessi auto l'avvertenza di mettere un piede su uno.
Così fece, e il nigromante e' dientò una gallina e beccò tutti i pezzetti dell'anello, e poi se ne andò via con il gozzo gonfio giù per la gola. Allora la signora, e' l'arzoe il piede, e quil pezzetto che c'era sotto, e' dientò un gallo e mangiò la gallina, e poi e' ridientoe un gioane e sposoe la principessa, e
Così se ne stettero e se ne godettero
E a me nulla mi dettero.
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