I tre cacciatori fidi
Tre amici andarono a caccia, l'uno si chiamava Cecco, l'altro Federico e quell'altro Antonio. Dissero questi tre amici: - " Si ha d'andare a caccia per vedere se si trova di molto uccellame, e nello stesso tempo guardiamo se si incontra fortuna ". Tutti dissero:
- < Andiamo, se si trova un po' di fortuna ".
Furono in un posto molto lontano; quando furono vicino alla sera, trovarono le strade incrociate. Disse Cecco agli altri: - " Voi altri prendete una strada per uno, e io prenderò questa, ci ritroveremo insieme qui in capo a ventiquattr'ore ". Si diedero la mano; e ognuno prese la su' strada.
Federico la sera tardi vide un lumicino lontano lontano, disse: - " Là ci deve essere qualche casa, perchè c'è un lume ". Arriva là e picchia. S'affaccia una bella ragazza (questa bella ragazza era una maga). Disse: - " Chi è? chi picchia alla mia porta? "
Rispose: - " Un povero cacciatore, un po' di alloggio per carità ".
Suona il campanello al servitore che andasse ad aprirle. Il servitore va aprirlo, lo fa passare nella stanza di questa bella ragazza.
Disse la ragazza: - " Come mai vi siete trovato in questa boscaglia? "
Rispose: - " lo sono molto amante della caccia, e poi sono molto sfortunato nello amore ".
Rispose lei: - " Anch'io sono sfortunata, perchè sono in questa boscaglia, non vedo nessuno ".
- " Vuol dire siamo due sfortunati insieme ".
-, " Basta, lasciamo la sfortuna, parliamo se lei vuol cenare ".
- " Ceniamo; giusto mi trovo molto appetito ".
Battendo la bacchetta, comparve una tavola, apparecchiata di ogni sorta di qualità. Cenarono tranquillamente, dopo cenare disse lei: - " lo ho bisogno di andare a riposare ".
Rispose lui: - " Anche io, perchè mi trovo molto stanco ".
-" Ma se volete andare a letto non c'è nel mio palazzo che un letto solo. Se volete venir con me? ".
Rispose lui: " L'aggradisco volentieri ".
" Basta che nel far del giorno lei s'alzi e vada via".
Lui rispose: - " Mi basta di riposare la notte solamente ".
Allora s'inviarono, andarono in camera. Lei si spogliò lesta lesta ed entrò in letto.
Disse: - " Mi dispiace d'incomodarlo, ma mi fa il piacere di serrare quel licet che è in quello stanzino? " - E lui era in camicia, e la stagione era anche molto fredda.
Disse " Volentieri, comandi tutto quello che le bisogna ".
-" Se mi chiudete quel licet là che rende puzzo, mi farete un gran piacere ".
Disse lui: - " Volentieri ", e andò a chiudere il licet.
In questo licet c'era anche una finestra aperta molto grande: lui chiudere il licet e il licet aprirsi, fece il giorno grande, e non era chiuso il licet.
Lui disse: - " Questa mi pare una canzonatura di stare tutta la notte ignudo a chiudere questo lícet, e poi anche al puzzo ".
Rispose lei: - " Non siete stato buono a nulla, neppure a chiudere un licet ".
Disse lui: - " Ma ora è giorno, io desidero venire a letto un poco a riposare ".
Rispose lei: - " E' giorno; il fissato è finito, bisogna che lei se ne vada ". Allora lei si alzò. Lui gli convenne vestirsi e andar via.
Arrivò alle strade che aveva combinato con i suoi amici. Gli dissero i suoi amici: - " Hai trovato della caccia te? "
Lui rispose: - " Io non ho trovato della caccia, ma ho trovato una bella ragazza là in quella boscaglia, che c'è una casa ".
Disse il minore: - " Anch'io voglio andare a divertirmi un poco ".
Andò: la sera si fece notte, vidde il solito lumicino. Picchiò. S'affaccia la medesima bella ragazza.
Disse: - " Chi è? "
-" Un povero cacciatore, se gli dà un po' di alloggio ".
Disse al servitore: - " Subito fatelo passare quel povero giovane ".
Lo fece passare nella sala dov'era la bella ragazza.
-" Come mai voi siete qua in questa folta boscaglia? ".
-" Perchè sono un povero cacciatore sfortunato nella caccia e nell' amore ".
-" Anch'io, disse, sono sfortunata, perchè qua non vedo nessun giovane di poterci parlare ".
- " Vuol dire ci si può fare felici insieme ".
-" No, non ci si può fare felici insieme, perchè sono sotto i pupilli, non posso prender marito. Se vuol venire a cena ".
Rispose lui: - " Volentieri: ancora io mi trovo molto appetito ".
Lei battiede la sua bacchetta fatata, comparve la tavola apparecchiata, con tutte le sorti di qualità di piatti.
Quando ebbero cenato, disse la ragazza: - " Io bisogna che vada a riposare, perchè mi trovo moltissimo stanca ".
Rispose lui: - " Anche io sono stanco; mi farebbe piacere se mi lasciasse riposare ancora me ".
Disse: - "Volentieri: ma non c'è nella mia casa altro che un letto; se volete venire con me vi ci gradisco volentieri ".
-" Volentieri: l'è quello che desidero di venire a letto con lei ".
Disse la ragazza da sè da sè: - " Chi sa se a letto con me ci verrai!... ".
Allora s'incamminarono, andarono in camera. La ragazza subito si spogliò, entrò a letto.
Disse: - " Guardi là che quella finestra mi è rimasta spalancata che è così tanto freddo, mi fa piacere di serrarla ".
Lui andò subito a chiudere la finestra: lui chiuderla e lei aprirsi, combinò il fissato di quell'altro davanti, che non era andato a letto.
Lui disse - " Signorina, mi pare che lei pigli a canzonare le persone! ".
Gli rispose la bella ragazza: - " Chi gli ha insegnato a desiderare le donne che non son sue? "
Allora il giovane dispiacente se ne andò via; e riprese la contrada per andare da quelli altri due amici.
Disse Francesco: - " Che ti sei divertito da quella signorina? "
-" Moltissimo, anche di più di quello che mi credevo ".
In fra loro due dissero: - " Ci siamo rimasti anche noi, anche lui ci deve rimanere ".
Francesco s'inviò per andare in questa folta boscaglia. Facendosi notte, vidde il solito lumicino; arriva là, e picchia alla porta.
S'affaccia la bella ragazza, e dice: - " Chi è che picchia alla mia porta? "
Rispose Francesco, e disse - " Un povero giovane sfortunato, che si è inoltrato molto nelle miserie ".
Lei sonò il campanello al servitore, e disse: - " Fate passare subito quel povero giovane ". Allora il servitore scese. e lo fece passare nella sala di questa bella ragazza.
La bella ragazza disse: " E come mai siete voi in questa folta boscaglia, che qua non c'è venuto mai nissuno? "
Rispose il giovane: - " Per le miserie in cui mi ritrovo, vado a cercare se trovo un poco di fortuna ".
Rispose laragazza: - " Come mai vi trovate in queste miserie? "
-" Per le malattie che ho avuto nella mia famiglia, si è finito tutto il mio patrimonio ".
- " Che eri molto ricco forse? "
-" Ricchissimo, perchè tutto il mio patrimonio passava un milione ".
-" Se vu' siete stato tanto male, ragioniamo di andare a cena, che vu' starete stasera un poco bene ".
-" Mi pare che sia un po' troppo a venire a cena con lei, mi contento che mi mandi in cucina con il su' servitore ".
-" No, verrete con me, fate conto di essere con il servitore ".
" Allora fo come lei desidera, pure che non l'abbia a disturbarla ".
Allora andarono a cena, battiede la bacchetta fatata, e venne una tavola apparecchiata di tutte le sorti di qualità di pietanze. Allora si messero a cenare; dopo cenato disse la bella ragazza: - " lo sono stanca: bisogna che vada a riposare un poco a letto ".
Rispose lui: - " Vada pure, non usi riguardi ".
Allora gli disse lei: - " Bisognerà che venga a letto con me, perchè non ho altri letti che uno solo ".
Gli disse lui: - " Sono venuto qui per venire a alloggío, ma non per venire a letto con lei, specialmente con una ragazza. Sappia che la vicinanza fa l'uomo ladro, son contento mi faccia dormire in questa sieda ".
Rispose lei: - " Allora riposi in codesta sedia come a lei le fa piacere ".
Dopo la ragazza, da sè da sè, mentr'era a letto: " Questo è un uomo sincero e onesto, che non è come gli altri che venivano per illudermi ".
La mattina appena alzata andò da questo giovane e gli disse: - " Ha riposato bene stanotte in codesta sedia? "
-" Benissimo, se vo, vo via contento, che la lascio onesta come l'ho trovata ".
-" Se lei vuol diventare ricco più di prima, vuole me per ísposa? "
-" Volentieri, ma mi pare di essere troppo affortunato ".
-" Non è troppo affortunato, perchè io lo desidero molto per mio consorte ".
Allora si sposarono, e lei battiede la sua bacchetta fatata e fece comparire una bellissima carrozza con cavalli e servitori in livrea, e partirono per la città dove abitava lui.
Gli disse la ragazza: - " Ora che io sono tua sposa ti confido tutti i miei segreti: io sono una fata; con la mia bacchetta io ho quel che voglio ". Quando furono a quelle contrade, gli altri due amici viddero quella carrozza venire appresso di loro, e dissero: - " Questo pare che sia Francesco ".
Lei a quell'ora gli aveva confidato tutto anche degli altri due.
Gli dissero: - " Francesco, come hai tu fatto a sposare questa bella ragazza? "
Rispose:- " Cari amici, mi dispiace il dirvelo, ma bi-
che iove lo dica: sappiate che nel mondo chi troppo
nienteha ".
Dissero tra loro due: - " Vuol dire che quella bella ragazza non si voleva sedurre, e lui non ha cercato di sedurla ".
Allora gli sposi s'inviarono a quella città, mandarono l'avviso avanti di arrivarci. Tutti i parenti aspettarono alla
porta Francesco con la sua sposa. La presero e la condussero in palazzo, fecero un gran pranzo, stiedero tranquillamente, e si goderono tutto il tempo della su vita.
Terrine
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